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Concorsi

L’occasione del Concorso di idee per il nuovo palazzo di giustizia del 1999 capogruppo l’arch. Massimo Dell’Oro è stata la sollecitazione per noi di mettere a verifica quello che nel suo opuscolo “Verso il nuovo centro di Lecco “del 1938 l’architetto Mario Cereghini ha voluto testimoniare, nello specifico il grande spessore e rilievo che il progetto architettonico ed urbanistico può assumere nello studio e nello sviluppo di nuove e specifiche originalità da un lato e dall’altro nella ricerca di specifici caratteri di identità culturali di un determinato contesto.
Questo del Palazzo di Giustizia è oggi l’unico elemento costruito del grande isolato con piazza interna previsto dal progetto del nuovo centro di Lecco e che ne doveva costituirne la testata verso lago, essendo andati via via accostandosi a definirne il perimetro l’architetto Mino Fiocchi nel 1941 con l’edificio della Banca Popolare ed in successione un pletorico campionario delle mode edilizie degli ultimi cinquant’anni.
Motivazioni quindi prevalentemente ideali le nostre, sollecitate dalla curiosità di verificare la capacità dell’edificio di Cereghini di sopportare un adeguamento alle nuove esigenze della Giustizia, senza soffrire di un impoverimento espressivo in relazione al contesto costruito, ma se del caso ricavandone un rafforzamento di immagine e di spessore insediativo. 
La risoluzione dell’isolato d’angolo e la definizione di un preciso spazio per la piazza interna sono ancora oggi gli elementi di confronto con la definizione della città, in quella parte di città che si presenta come porta di accesso dal ponte Kennedy e trova nel rapporto con il lago un preciso riferimento. 
Si ritrovano quindi come per il concorso, proprio  i temi convenzionali su cui gli architetti razionalisti hanno saputo sperimentare linee di ricerca innovative, quelli del ridisegno di un singolo isolato, il centro urbano, la piazza degli affari.